Fonte www.disabili.com – In questi giorni i titolari di prestazioni economiche collegate allo stato d’invalidità civile stanno ricevendo dall’INPS una lettera che ricorda loro di presentare una dichiarazione di responsabilità relativa all’attestazione della permanenza o meno dei requisiti amministrativi previsti dalla legge per il loro riconoscimento (articolo 1, legge 23 dicembre 1996, n. 662, e legge 24 dicembre 2007, n. 247).
In pratica, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale deve verificare che sussistano ancora i requisiti necessari per ricevere le prestazioni assistenziali collegate allo stato di invalidità civile, che eroga l’INPS. Per questo motivo i cittadini che le ricevono sono tenute a presentare questa dichiarazione entro il 15 febbraio 2018.
QUALI DICHIARAZIONI PRODURRE – Nella lettera inoltrata dall’INPS viene già indicata quale delle dichiarazioni è tenuto a presentare il beneficiario delle prestazioni. Le tre autocertificazioni possibili dipendono dalla propria situazione, e sono:
• Modello ICRIC (Invalidità Civile RICoveri): dichiarazione di un l’eventuale stato di ricovero in una struttura pubblica. Il Modello ICRIC riguarda gli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento o indennità di frequenza
• Modello ICLAV (Invalidità Civile LAVoro): i titolari di assegno mensile in qualità di invalidi civili devono dichiarare l’esistenza di una eventuale attività lavorativa e l’importo di eventuali compensi ricevuti
• Modello ACCAS/PS (ACCertamento requisiti per Assegno o Pensione Sociale): dichiarazione di residenza effettiva in Italia ed eventuali ricoveri gratuiti. Il Modello ACCAS/PS riguarda i titolari di pensione sociale e assegno sociale
IL MODELLO ICRIC – Qui ci concentriamo in particolare sul Modello di Invalidità Civile Ricovero (modello ICRIC), che sono tenuti presentare gli invalidi civili titolari di indennità di accompagnamento o assegno mensile per le dichiarazioni relative a eventuali ricoveri gratuiti. Ricordiamo infatti che il ricovero gratuito in istituto di cura si pone come elemento ostativo all’erogazione dell’indennità di accompagnamento e all’erogazione dell’assegno sociale nella sua misura intera. Inoltre l’indennità di frequenza è incompatibile con qualsiasi forma di ricovero.
Ricapitolando, ci sono i modelli:
ICRIC per lo stato di ricoveri dei titolari di prestazioni di invalidità civile
ICRIC FREQUENZA per lo stato di ricovero dei titolari di prestazioni di indennità di frequenza e per le informazioni relative alla frequenza scolastica
ICRIC E DISABILITÀ INTELLETTIVA O PSICHICA – In caso di disabilità intellettiva o psichica e in assenza di un tutore/curatore non serve alcuna dichiarazione ma, ai sensi dell’articolo 1, comma 254, legge n. 662/1996, deve essere consegnato alla struttura territorialmente competente un certificato medico con l’indicazione delle patologie
ICRIC E MINORI – I minori titolari di indennità di accompagnamento e dell’indennità di frequenza devono presentare il modello ICRIC per dichiarare eventuali periodi di ricovero o, in caso di minori di età compresa tra i 5 e i 16 anni, la frequenza scolastica obbligatoria o quella di centri ambulatoriali. Per i minori tra i 5 e 16 anni si deve dichiarare:
•la cessazione della frequenza scolastica; •il cambio di scuola rispetto all’anno scolastico precedente;
•il trasferimento ad altro istituto scolastico, il passaggio di grado di istruzione. In tal caso devono essere indicati i riferimenti del nuovo istituto scolastico (nome della scuola, indirizzo completo, codice fiscale o partita IVA, indirizzo di posta elettronica PEC).
È OBBLIGATORIO? E GLI ARRETRATI? – L’invio annuale delle dichiarazioni di responsabilità è obbligatorio per l’erogazione delle prestazioni assistenziali. Se l’utente è inadempiente, può visualizzare online anche i solleciti delle dichiarazioni degli anni precedenti per la regolarizzazione. Tra l’altro si segnala che la legge prevede l’obbligo della restituzione delle somme indebitamente percepite in caso di omessa od incompleta segnalazione.
COME PRESENTARE ILMODELLO ICRIC – Dal 2015 non è più possibile inviare le dichiarazioni in formato cartaceo: le dichiarazioni di responsabilità si presentano pertanto solo online attraverso il servizio dedicato oppure con la collaborazione degli intermediari abilitati, come i CAF. In alternativa, possono essere presentate tramite Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164164 da rete mobile.
La procedura online consente di inviare i modelli:
– ICRIC per lo stato di ricovero dei titolari delle prestazioni di invalidità civile;
– ICRIC Frequenza per lo stato di ricovero dei titolari delle prestazioni di indennità di frequenza e per le informazioni sulla frequenza d’istituzione scolastica;
– ICLAV per lo svolgimento o meno di attività lavorativa per i titolari delle prestazioni di invalidità civile;
– ACC. AS/PS per la permanenza del requisito della residenza stabile e continuativa in Italia per i titolari di pensione sociale, assegno sociale e sostitutivo di invalidità civile;
– ACC. AS/PS per le condizioni di ricovero per i titolari di assegno sociale e sostitutivo di invalidità civile.
Per procedere online è necessario essere in possesso del PIN abilitato, accedendo dal sito www.inps.it e selezionando il servizio “dichiarazioni di responsabilità” (ICRIC/ICLAV/ASS AS-PS) e verificare se, per la propria posizione, è previsto l’inoltro. In alternativa è possibile recarsi presso un soggetto abilitato all’assistenza fiscale (es. CAF) con carta d’identità, codice fiscale e lettera inviata dall’INPS.
Fonte www.redattoresociale.it – “Il 3 dicembre non sia solo una passerella, ma l’occasione per lanciare concretamente il Programma biennale d’azione e iniziare a immaginare percorsi per renderlo operativo”: è questo l’appello che Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas, rivolge oggi al governo, “da cui finora non ci sono giunte notizie di iniziative in programma per la giornata”.
Il rischio che la ricorrenza si trasformi in pura celebrazione è infatti alto: anche il tema scelto dall’Onu per quest’anno, “per quanto interessante, rischia di restare astratto”, osserva Speziale, riferendosi al titolo della giornata: “Trasformazione verso una società sostenibile e resiliente per tutti”. Un tema che Speziale parafrasa così: “la resilienza è stata per la prima volta accertata in termini scientifici da una ricerca americana circa 8 anni fa, con un’indagine su un gruppo di famiglie con un componente con disabilità. Resiliente – spiega ancora Speziale – è la famiglia che trova al proprio interno dei punti di forza, pur in momento di enorme stress e difficoltà. Dove non scatta la resilienza, c’è disperazione”.
Sempre a proposito di “resilienza”, anche Anffas, da parte sua, ha indagato tra le proprie famiglie, per verificare questo fenomeno. “E avviamo riscontrato che è esattamente così: spesso si sviluppa questa dinamica, nella casa sia presente un familiare con disabilità, per cui una volta superato il primo momento di smarrimento e difficoltà, ci si organizza e si acquisisce una nuova forza”.
Un tema reale e importante, quindi, per cui “è interessante che l’Onu avvia deciso di dedicare a questo la Giornata – commenta Speziale – Va benissimo mettere in risalto che le persone disabili e le loro famiglie non si lasciano andare al destino, ma diventano soggetti attivi e raggiungono risultati importanti. Però noi immaginiamo una giornata internazionale anche come momento in cui si faccia il punto sullo stato e la condizione delle persone disabili e delle loro famiglie, che di fatto, in Italia, vivono ancora la mancanza di opportunità, politiche, sostegni adeguati a garantire inclusione sociale. Allora ci chiediamo: come possiamo collocare questo grande tema nel tema specifico della resilienza?”.
E la risposta consiste appunto nella proposta, rivolta al governo e alle intuizioni, di dedicare la Giornata a un ragionamento condiviso sull’attuazione del Programma d’azione. “Finora, a livello nazionale, non abbiamo notizia di alcuna iniziativa di senso. Gli altri anni ci sono stati diversi eventi, ricordo in particolare il presidente del Consiglio Renzi, che ospitò un’iniziativa in una sala della presidenza del Consiglio: fu un bel segno di attenzione, che il governo celebrasse il 3 dicembre nel suo massimo luogo istituzionale. Ora, scorgiamo il rischio che il 3 dicembre si limiti ad essere l’ennesima celebrazione. A noi interessano poco le passerelle, le celebrazioni, le dichiarazioni, quando ancora mancano risposte, politiche, esigibilità di diritti, concreta attuazione della Convenzione Onu”.
Lo spunto per andare oltre la mera celebrazione arriva d’altronde anche dal Forum nazionale del Terzo settore*, che “all’interno del suo programma di mandato approvato a unanimità a scorsa assemblea – riferisce Speziale -, recependo quanto fatto dalla Consulta disabilità e autosufficienza, ha definito un’apposita linea. In questo documento, il Forum parla appunto anche di iniziative per dare concreta attuazione ai diritti umani diritti delle persone con disabilità. E propone di ‘organizzare, in occasione della Giornata internazionale del 3 dicembre di ogni anno, un evento di livello nazionale, con il pieno coinvolgimento dei territori, non già come mera giornata celebrativa ma come occasione per ottenere dalle istituzioni dati, statistiche e relazioni atti a verificare quanto effettivamente posto in essere della Convenzione Onu, per vedere concretamente garantiti i diritti delle persone con disabilità in chiave di miglioramento della loro qualità della vita con adeguati sostegni”.
“Questo è dunque il nostro auspicio, ma anche la nostra proposta – conclude Speziale – Il governo è ancora in tempo per accoglierla e dare un senso alla Giornata internazionale ormai prossima, che proprio non ci piacerebbe fosse improvvisata”
Fonte www.quotidianosanita.it – Bocciato dalla Cassazione (ordinanza 23 ottobre 2017 n. 24959) l’ennesimo ricorso dei genitori di un bambino con autismo contro il ministro della Salute per ottenere l’indennizzo previsto dalla legge del ’92 sui danni da vaccinazioni, affermando che non è stato dimostrato il nesso causale tra la malattia e la somministrazione di medicinali.
“Nel caso, alle puntuali argomentazioni del CTU di secondo grado – si legge nell’ordinanza – che si sono avvalse anche della letteratura scientifica, iricorrenti contrappongono altre argomentazioni, desunte da diversa ed ulteriore letteratura scientifica che, pur manifestando l’acceso dibattito che da tempo si registra sulla questione, non rivela acquisizioni ed elementi decisivi al fine di confutare la soluzione da quello adottata”.
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Fonte comunicato stampa Fish* – Le donne con disabilità vivono una condizione di discriminazione multipla: come donne condividono la mancanza di pari opportunità che prevale nella nostra società e come persone con disabilità soffrono di restrizioni e limiti alla partecipazione sociale. Non è questa una mera sommatoria di discriminazioni, quanto piuttosto una loro moltiplicazione: non godono di pari opportunità né rispetto alle altre donne, né rispetto agli uomini con disabilità.
Secondo ISTAT lavora solo il 35,1% delle donne con limitazioni funzionali, invalidità o malattie croniche gravi, a fronte del già limitato 52,5% degli uomini nelle stesse condizioni. Sempre ISTAT rileva che il rischio di subire stupri è più che doppio per le donne con disabilità: il 10% contro il 4,7% delle donne senza limitazioni funzionali. E i rischi aumentano anche in caso di stalking: il 21,6% delle donne con disabilità ha subito comportamenti persecutori contro circa il 14% delle altre donne.
Esiste una drammatica questione di genere quando ci si riferisce alla disabilità, come pure è significativa la variabile disabilità quanto ci si occupa di condizione femminile e di violenza di genere, ma su tali lacune non vi è ancora consapevolezza.
FISH*, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, in prospettiva della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre) istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, non può che richiamare l’attenzione sulla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità che, per la prima volta, ha affrontato il tema della discriminazione multipla dedicandovi uno specifico articolo. Ma l’occasione della Giornata sarà utile anche per auspicare con forza che la prospettiva di genere sia integrata nelle politiche per la disabilità come pure la condizione di disabilità sia integrata nelle politiche di genere, entrambe in stretta consultazione con le donne e le ragazze con disabilità e con le loro organizzazioni rappresentative.
Alla Giornata FISH parteciperà con proprie iniziative ed affiancando eventi. In questo senso FISH ricorda un fondamentale punto di riferimento: il Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici, adottato a Budapest il 28-29 maggio 2011 dall’Assemblea Generale del Forum Europeo sulla Disabilità (EDF). Ratificato ufficialmente anche dalla FISH nella sua traduzione italiana [a cura di Simona Lancioni e Mara Ruele, Peccioli (PI), Informare un’H], il documento è consultabile a questo indirizzo: http://www.informareunh.it/ledf-approva-la-traduzione-italiana-del-manifesto-europeo-delle-donne-con-disabilita/
*Cui Anffas Onlus aderisce
Fonte comunicato congiunto Fand/Fish* – “Per la reale adozione delle più recenti disposizioni in materia di ‘Buona scuola’ e soprattutto per la applicazione congruente ed operativa delle norme relative all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è necessario un costruttivo e costante confronto anche con le Federazioni.” Questa la convinzione espressa all’unisono da FAND – Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità e la FISH* – Federazione Italiana per il Superamento Handicap e rivolta come appello al Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
“Non intendiamo solo offrire ancora una volta la nostra costruttiva disponibilità, ma desideriamo richiamare anche il rispetto di una esplicita previsione normativa del recente Decreto Legislativo n. 66/2017: la formale costituzione, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica, che si raccorda con l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Ad esso sono attribuite competenze rilevanti e articolate in termini di monitoraggio e proposta, ma anche il compito di delineare strumenti di progettazione educativa e personale.”
Concordano sull’urgenza della costituzione, insediamento e solerte avvio delle attività i presidenti di FAND (Franco Bettoni) e FISH (Vincenzo Falabella). Una ulteriore dilazione dei tempi non potrebbe che ritardare l’effettiva cogenza del Decreto 66/2017 che ha significativamente ad oggetto “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.
*Cui Anffas Onlus aderisce
Fonte Inclusion International – C’è tempo fino al 23 ottobre p.v. per rispondere all’indagine di Zero Project, giunta all’ottava edizione, volta a realizzare una mappa dell’implementazione e applicazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità in oltre 130 paesi, con particolare riguardo al tema dell’accessibilità.
Nello specifico, Zero Project si è rivolta anche ad Inclusion International e alla sua base associativa chiedendo, appunto, di rispondere al questionario inerente la CRPD per avere un quadro più esaustivo possibile sull’attuale situazione oltre che pareri ed opinioni sull’argomento. Le domande, 22, sono disponibili in inglese, francese, spagnolo e tedesco e la compilazione del questionario supporta la causa di tutte le persone con disabilità in tutto il mondo e supporta anche direttamente Inclusion International poichè fornirà un’analisi speciale di tutte le risposte fornite da tutti i membri dell’organizzazione ombrello che sarà uno strumento prezioso per le comunicazioni e l’advocacy.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito https://zeroproject.org/
Fonte www.superabile.it – ETIS – European Tourism Indicators System- è uno strumento di gestione volontaria che può essere utilizzato dalle destinazioni come supporto nella gestione. È un sistema di indicatori adatti a tutte le destinazioni turistiche per utilizzare una modalità misurabile e condivisa di valutazione; adotta indicatori, tra questi anche l’accessibilità, che costituiscono la base per un approccio sostenibile delle destinazioni turistiche.
Il sistema consente alle destinazioni di avere uno strumento per la raccolta di dati e di indicazioni dettagliati per monitorare le loro prestazioni; per la divulgazione di informazioni utili per i decisori politici per le imprese turistiche e altre parti interessate. ETIS è stato introdotto nel 2013 dalla Commissione europea e con la partecipazione di diverse destinazioni è stata testata la sua efficacia. I risultati di tutte le azioni realizzate hanno portato alla stesura aggiornata, nel 2016, del documento: Sistema europeo di indicatori per il turismo – Toolkit ETIS per la gestione sostenibile delle destinazioni.
Gli effetti prodotti sulle oltre 100 destinazioni, che hanno partecipato alla fase pilota, hanno dimostrato che la sostenibilità e l’accessibilità sono realizzabili sia finanziariamente che strutturalmente e possono produrre un effetto positivo sulla competitività dell’intero comparto turistico.
Il toolkit (in lingua italiana) e tutti i documenti sono consultabili e scaricabili nel sito web della Commissione europea cliccando qui
Nello specifico la versione italiana è disponibile cliccando qui