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RIFORMA TERZO SETTORE, IL LAVORO VA AVANTI

Fonte comunicato stampa Forum Terzo Settore* – All’indomani della conferenza stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sullo stato di attuazione della riforma del Terzo settore, il Forum nazionale coglie l’occasione per fare il punto sui numerosi passi ancora da compiere per portare a termine il percorso individuato dalla legge 106 del 2016.

Per quanto riguarda il Codice Terzo Settore, dei 26 atti previsti attualmente 3 sono stati approvati e 6 sono in fase di elaborazione (tra questi ultimi: l’individuazione dei criteri e limiti delle attività strumentali e secondarie diverse da quelle di interesse generale, la costituzione dell’Organo nazionale di controllo e la nomina dei suoi componenti e amministratori, l’istituzione della cabina di regia interministeriale).

Tra gli atti ancora da approvare vi sono l’aggiornamento delle attività di interesse generale, le linee guida per la raccolta fondi e per la redazione del bilancio sociale, la definizione delle modalità attuative dei titoli di solidarietà e del social lending, la definizione delle procedure di iscrizione al Registro Unico e dei modelli per la redazione del bilancio di esercizio.

Da definire, inoltre, il quadro fiscale. In corso di elaborazione, secondo quanto dichiarato dal Ministero del Lavoro, tutti i 12 atti normativi che disciplinano l’impresa sociale e quello riguardante il 5 per mille che definisce, tra l’altro, le modalità di accreditamento degli enti e di riparto del contributo.

“Seguiremo da vicino e con attenzione, così come abbiamo fatto finora, l’iter di attuazione di una riforma che vorremmo rappresentasse la base normativa di un Terzo settore rinnovato, valorizzato e pronto ad affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato la portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore, Claudia Fiaschi. “La riforma e, di conseguenza, il nostro lavoro, sono tutt’altro che conclusi: continueremo a collaborare con il Ministero del Lavoro per far sì che si configuri il miglior scenario possibile per gli enti di Terzo settore vecchi e nuovi”.

*Cui Anffas Onlus aderisce

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L’APPRENDIMENTO PERMANENTE FONDAMENTALE PER LO SVILUPPO CIVILE, ECONOMICO E DEMOCRATICO DEL PAESE

Fonte comunicato stampa Forum Terzo Settore* – “Ribadiamo l’importanza dell’apprendimento permanente ai fini dello sviluppo civile, economico e democratico del Paese” – così la coordinatrice della Consulta Educazione e scuola del Forum, Vanessa Pallucchi -. “Un sistema nazionale integrato di apprendimento permanente della popolazione adulta, formale e non formale, è la condizione per rendere esigibile il diritto dei cittadini ad apprendere in ogni fase della vita e contribuisce a creare benessere individuale, contrastando fenomeni di esclusione e povertà, anche educativa. Gli organismi di Terzo settore svolgono, in questo percorso, un ruolo specifico e non sostituibile, che integra l’offerta formale, pubblica e privata e arricchisce i contesti culturali e sociali dei territori.

Le organizzazioni sanno più facilmente intercettare quei cittadini spesso a rischio di esclusione sociale, grazie a metodologie non frontali e interattive, alla flessibilità dei percorsi formativi, alle relazioni interpersonali e alla integrazione tra prestazioni sociali e offerte culturali. Rimotivare all’apprendimento quei cittadini economicamente o culturalmente più svantaggiati significa promuovere, attraverso la cultura e la formazione, la partecipazione ai processi di cambiamento.”

*Cui Anffas aderisce

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SCADE IL PROSSIMO 31 GENNAIO 2018 IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DEL “PROSPETTO INFORMATIVO DISABILI”

Fonte www.superabile.itI datori di lavoro pubblici e privati che occupano almeno 15 dipendenti devono trasmettere entro il 31 gennaio di ogni anno al servizio provinciale competente il prospetto informativo dal quale risultino il numero complessivo dei lavoratori dipendenti, il numero ed i nominativi dei lavoratori computabili nella quota di riserva, i posti di lavoro e le mansioni disponibili per i lavoratori con disabilità (art. 9 – comma 6 della n. 68/99). I dati devono essere riferiti al 31 dicembre dell’anno precedente.

La presentazione deve essere effettuata esclusivamente tramite la procedura telematica presente sul sito www.cliclavoro.gov.it

L’invio con strumenti diversi rispetto a quelli stabiliti dalle leggi costituisce mancato adempimento. Il Prospetto deve essere inviato solo una volta all’anno.

Qualora nel corso dell’anno la base di computo subisce delle variazioni significative tali da incidere sulla quota di riserva dei lavoratori con disabilità scatta, entro 60 giorni, l’obbligo di assunzione del lavoratore con disabilità mentre il prospetto dovrà comunque essere inviato sempre entro il 31 gennaio dell’anno successivo con i dati riferiti alla situazione occupazionale al 31 dicembre dell’anno precedente.

Il prospetto informativo va inviato esclusivamente se entro il 31 dicembre dell’anno precedente a quello dell’invio del prospetto ci sono state variazioni nella situazione occupazionale che hanno comportato cambiamenti nella base occupazionale tali da modificare l’obbligo o che hanno inciso sul computo della quota di riserva. La quota di riserva, prevista dall’articolo 3 della Legge n. 68/1999, è proporzionata al numero dei dipendenti e prevede l’occupazione di:

• 1 lavoratore con disabilità, se l’azienda occupa da 15 a 35 dipendenti a tempo indeterminato

• 2 lavoratori con disabilità, se l’azienda occupa da 36 a 50 dipendenti a tempo indeterminato

• 7% dei lavoratori occupati, se l’azienda occupa più di 50 dipendenti a tempo indeterminato.

Si ricorda che l’articolo 3 del Decreto Legislativo 151/2015, emanato in attuazione della legge n. 183/2014 (Jobs Act) ha modificato l’art. 3 della legge n. 68/99 e, con la cancellazione del comma 2, ha eliminato il cosiddetto “regime di gradualità”. I datori di lavoro che occupano da 15 a 35 dipendenti sono obbligati all’assunzione di una persona con disabilità. Precedentemente l’obbligo insorgeva solo in caso di nuove assunzioni, ora il semplice fatto di avere dai 15 ai 35 dipendenti impone al datore di lavoro di assumere un lavoratore con disabilità. Analoga disposizione vale per partiti politici, organizzazioni sindacali ed organizzazioni che, senza scopo di lucro operano nel campo della solidarietà sociale, dell’assistenza e della riabilitazione per la modifica introdotta anche al comma 3 – art. 3 legge 68/99.

N.B. – Questa nuova norma, che doveva applicarsi dal 1° gennaio 2017, ha subito uno slittamento ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2018 per effetto delle disposizioni introdotte dall’art. 3, comma 3-ter del Decreto legge n. 244/2016 (c.d. Milleproroghe) convertito con modificazioni dalla Legge n. 19/2017.

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L’EDF ALLA CONFERENZA SUGLI OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE

Fonte European Disability Forum – Lo European Disability Forum, in collaborazione con il Belgio Disability Forum, organizza per il 3 marzo p.v., a Bruxelles, una conferenza sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). Scopo dell’iniziativa è supportare i rappresentanti della società civile relativamente al difendere gli SDG della disabilità in Europa e all’interno dei suoi Stati membri.

In particolare, gli obiettivi della conferenza sono i seguenti:

– mostrare come la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) possa divenire uno strumento guida per l’attuazione e il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

– accrescere la comprensione e la conoscenza degli Obiettivi

– far conoscere il documento dell’EDF “2030 Agenda and SDGs report: A European perspective to respect, protect and fulfil the CRPD”

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COMITATO CRPD, A FEBBRAIO LA NUOVA RIUNIONE

Fonte www.internationaldisabilityalliance.org – Il Comitato CRPD terrà la sua 19a sessione di lavori dal 14 febbraio 2018 al 9 marzo 2018 a Ginevra, a cui seguirà il 9 ° gruppo di lavoro pre-sessione del comitato CRPD dal 12 al 16 marzo 2018.

In questi giorni il Comitato esaminerà le condizioni dei seguenti paesi: Haiti, Nepal, Oman, Federazione Russa, Seychelles, Slovenia, Sudan (Rapporti degli Stati Parte) e Costa Rica, Nuova Zelanda, Paraguay, Repubblica di Corea. In questo contesto, l’IDA sosterrà la partecipazione dei rappresentanti di DPO provenienti da Sudan, Nepal e Haiti.

La registrazione per partecipare alle riunioni pubbliche è aperta fino al 9 marzo 2018. Tutte le informazioni sono disponibili cliccando qui (pagina in lingua inglese)

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LA CONFERENZA PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO

Fonte comunicato stampa Forum Terzo Settore* – Il 24 e 25 gennaio si svolgerà a Roma la prima Conferenza nazionale sulla cooperazione allo sviluppo dopo la riforma del settore introdotta nel 2014.

Il Forum del Terzo Settore sarà presente attraverso il contributo di tanti dei suoi associati, che in questi mesi hanno partecipato direttamente all’organizzazione di questo importante appuntamento.

“La Conferenza della cooperazione – ricorda la Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Claudia Fiaschi – è l’occasione per condividere con l’intero Paese quale sia il contributo degli italiani in termini di solidarietà internazionale. Un appuntamento oggi più che mai importante per rispondere concretamente a chi alimenta, per acquisire un facile consenso, le paure più irrazionali, agitando lo spettro del razzismo”.

La Conferenza della cooperazione sarà anche un momento di verifica sullo stato di salute della cooperazione italiana.

“In questi anni – continua Fiaschi – sono stati compiuti notevoli passi in avanti nella modernizzazione del sistema e nel rilancio delle risorse per la cooperazione. La nostra prospettiva rimane la costruzione di una realtà aperta a tutte le voci della società italiana, a partire dalle espressioni del nostro associazionismo”.

Uno sviluppo sostenibile e duraturo nel tempo riconosce l’intreccio delle dimensioni economica, sociale e ambientale. Il Forum del Terzo Settore, anche in questa circostanza, vuole ribadire l’idea che la cooperazione allo sviluppo non può essere piegata agli interessi di breve termine dei Paesi ricchi, ma deve essere considerata come una opportunità per costruire partenariati che trovano fondamento nel principio della condivisione.

*Cui Anffas Onlus aderisce

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CENTRO ANTIDISCRIMINAZIONE FRANCO BOMPREZZI, IL BILANCIO DI DUE ANNI DI ATTIVITÀ

Fonte www.personecondisabilita.it – Nel corso dei primi due anni di attività, il Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ha ricevuto 2.543 segnalazioni da tutta la Lombardia parte di persone con disabilità loro familiari o associazioni per segnalare presunti episodi di discriminazione basati sulla disabilità.

“Quando abbiamo presentato il CAFB, avevamo immaginato di ricevere un migliaio di richieste l’anno –spiega Alberto Fontana, presidente di LEDHA-. Abbiamo invece superato ampiamente quella cifra. Segno che tra le persone con disabilità e loro familiari c’è un grande bisogno di informazioni e sostegno per vedere tutelati i propri diritti”.

Il Centro Antidiscriminazione promosso da LEDHA e intitolato alla memoria di Franco Bomprezzi era stato presentato a Milano il 25 giugno 2015. Fin dall’inizio delle sue attività, il CAFB si è posto due obiettivi principali: far crescere la consapevolezza delle persone con disabilità nel riconoscere e individuare le situazioni di discriminazione (vietate dalla legge 67/2006) e, in secondo luogo, contrastare concretamente tali situazioni, attraverso interventi legali, se necessario anche di natura stragiudiziale, ricorrendo alle aule dei tribunali.

Tra tutti i casi segnalati al CAFB nel periodo compreso tra il 1° luglio 2015 e il 30 giugno 2017, i legali hanno gestito 470 casi di discriminazione ai danni di persone con disabilità. Quasi uno al giorno, considerando solo i giorni feriali.

Per quanto riguarda le tematiche di intervento, la scuola e il diritto allo studio per alunni e studenti con disabilità fa la parte del leone con 398 richieste di intervento. Seguono gli interventi legati al tema della compartecipazione delle spese (146 interventi), i casi di discriminazione sul lavoro (138), l’accesso alle prestazioni socio-sanitarie (104). Nella maggior parte dei casi, l’attività dei legali si è concentrata sulla consulenza legale (893 casi) e sull’assistenza legale stragiudiziale (207 casi).

I ricorsi presentati in tribunale, invece, sono stati 65.

“Questi dati ci dicono che la discriminazione è un elemento quotidiano nella vita delle persone con disabilità, anche se siamo consapevoli che questi numeri rappresentano solo la punta dell’iceberg -commenta Alberto Fontana-. In questi due anni il livello di percezione della discriminazione si è sicuramente alzato, così come è cresciuto il livello di conoscenza del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi. Ma al tempo stesso ancora troppe persone con disabilità e loro familiari vivono situazioni di discriminazione, spesso senza averne una piena consapevolezza”.